cibo per la mia mente
fantasmi
le scimmie
i condannati al futuro
sul limite dell’attimo la convergenza con la città
futili conversazioni coi diavoli
uno di questi giorni butterò la pergamena delle regole
si la getterò nel fuoco
e mi strapperò la pelle rigata dalle bolge di peccati
per il nudo piacere di essere simpatico all’alba
la mia committente di parole
chimera disubbidiente alle voglie ossessive del sesso
solo un altro piccolo obiettivo piacere
mi deve la Disneyland di questo Inferno
inginocchiati tutti al catodico Dio dell’evanescenza
portati in spalla una chitarra fratello
dobbiamo combattere la forza
col suono della nostra voce
con la musica dei ritmi dei nostri cuori
cibo per la mia mente questa solitudine lusso
antologie di umori vegetativi verso un aldilà mitologico
il mio Eden è un caldo braccio di terra
dove ci pisceranno i cani
per un fiore o due ad Aprile
e i barboni butteranno bottiglie vuote di vino
dopo aver lustrato con le vecchie mani
l'epitaffio dell'immortale