Celeste spia con la coda dell’occhio il cielo
copre la virtù con l’ombra cercando riparo dai mostri
vende il suo corpo acerbo ai crudeli divoratori di sogni
e come ogni tipo di merce ha un prezzo
si sdraia cercando la sua stella
quella che da piccola spediva ad indirizzi sbagliati
le sue bambole

Celeste non porta rancore alla vita
non veste di nero perché infelice e sola
mangia a giorni alterni per pagarsi l’affitto
e col solo paio di scarpe viaggia ovunque
appena chiude gli occhi

Celeste ha un bambino in fasce frutto dello sbaglio
gli mette le calze di lana come guanti
e lo porta dalle suore che gli devono trovare casa

Celeste non bestemmia contro la sua vita amara
piange quando mangia
piange quando si pettina
piange quando fa pipì col sangue

Celeste ha un tumore
ma tace
si mette ogni santa sera al suo posto
pochi centesimi
domani un pezzo di pane
la luce è staccata
ma la luce
è l’unica cosa che brilla nei suoi occhi