All'imbrunire cadrà col freddo
dalla tempia gelata in vetta
un fiocco sulla bocca del vento
tra i crampi clonati di terra.
I miei occhi castigati vedon
attraverso le cortine del cielo
stagioni sul fragile vetro
impiccate dai capricci del gelo.
Sinopsi poetiche tra le trasparenze di donna
fotografan interni con nudo
le sete scivolan nel pensiero
suicide sull'arco di violino.
La tua bocca ha occhi chiari
vede nella mia cecità bastarda
favole di vischio e neve
con ghiaccioli sotto la mansarda.
Il respiro non t'ha mai toccata
nelle nostre impronte ossute
incastrate tra i sospesi versi e
le rime delle pelli nude.
T'abbraccio se ti fai
un poco più vicina,
portandomi i tuoi fiumi
dai seni prosperosi di campi bianchi
fragili di orme
dei fiocchi di ghiaccio caduti
per noi così vicini e distanti.